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Battaglia tra comitati a Cusano, rotaie roventi

A Cusano Milanino due comitati contrapposti sul raddoppio della metrotranvia Seregno - Milano. Prossimamente un consiglio comunale aperto?

A Cusano Milanino si fanno roventi le rotaie della nuova metrotranvia che collegherà Seregno a Milano. Il nodo è semplice: mantenere l'attuale assetto a binario unico o raddoppiare? L'opera, fortemente voluta dalla Provincia, è appoggiata dalla giunta di Cusano, guidata dal pidiellino Sergio Ghisellini dal 2009.

Seimila sono le firme raccolte dal comitato ViviSormani, contrario al raddoppio, che riunisce 132 negozianti dell'importante via Sormani, preoccupati che i cantieri possano danneggiarli economicamente. Dall'altra parte, il comitato a favore, guidato dall'ex consigliere comunale forzista Salvatore Miletta.

233 milioni di euro: a tanto ammonta il budget per trasformare l'attuale linea (usata da pochissime persone) in una vera metrotranvia per 80mila passeggeri potenziali al giorno, che terminando in piazzale Maciachini alleggerirebbe non poco (secondo la Provincia di Milano) il traffico automobilistico. Secondo Salvatore Li Mandri, che guida la protesta, "Cusano ha già le Nord, che in un quarto d'ora arrivano a Cadorna".

"Anche noi preferiremmo la metropolitana - ribatte Miletta - ma è un'opera troppo costosa, improponibile adesso". Il comitato a favore non crede che le Nord e la nuova metrotranvia entrino in concorrenza: a loro dire, servono utenze diverse.

Troppo vicino è il ricordo della realizzazione della linea tramviaria 31 da Milano alla vicina Cinisello. Una linea che oggi viene poco utilizzata dagli utenti, ma che ha costretto alla chiusura ben 77 negozi, a causa dei lavori. I negozianti di ViviSormani temono che possa accadere anche a loro, per non parlare dei disagi per i camion che li riforniscono ogni giorno quando l'arteria sarà a doppio binario ma a una sola carreggiata per senso di marcia per il traffico su gomma. Ma sia il comitato a favore del raddoppio sia l'assessore provinciale ai trasporti (Giovanni De Nicola) cercano di rassicurare gli scettici, promettendo cantieri frazionati e anche alcuni indennizzi.

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