Sesto, presidio dei lavoratori Abb, Alstom Power e General Electric

Lavoratori in presidio mercoledì 17 febbraio a Sesto San Giovanni. A incrociare le braccia — come riportato in una nota diffusa dalla Fiom-Cgil — i dipendenti di Abb, Alstom Italia e General Electric.

Abb, leader nel settore delle tecnologie per l’energia e l’automazione ha 5.600 dipendenti nel nostro paese di cui mille nel sito di Sesto. Nell’ambito di un processo di riorganizzazione globale, la multinazionale ha annunciato l’avvio di un «programma» a base di esuberi che si realizzerà in quattro fasi e di cui non si conoscono ancora i numeri finali. Per il momento si parla di sette licenziamenti.

General Electric (ex Alstom Power). Le lavoratrici e i lavoratori sono in presidio permanente dal giorno in cui gli americani hanno deciso di spostare la produzione dei componenti per centrali elettriche in Polonia e Romania, di licenziare 249 lavoratori e chiudere di fatto la fabbrica di Via Edison. La loro lotta ha ottenuto un risultato: l’incontro per il 26 febbraio al ministero per lo sviluppo economico, dove sono stati convocati sia i vertici di Alstom Pover che quelli di General Electric.

Alstom Italia: dopo la cessione a General Electric del settore dell’energia, l’attività di Alstom si concentra nel settore ferroviario che nel nostro paese occupa 2.700 persone concentrate principalmente nei siti di Savigliano (900 dipendenti) e Sesto San Giovanni (330 lavoratori in produzione). Il lavoro nei siti italiani è in gran parte legato al mercato interno, ossia alle commesse per i treni regionali, ma la gara d’appalto per ora è bloccata. E dal momento che nel nostro paese, a differenza che in altri non esiste alcun vicolo per il «contenuto nazionale di lavoro», Alstom starebbe pensando di spostare altrove la progettazione e la produzione e di mantenere nel sito alle porte di Milano il service e la manutenzione. La domanda del sindacato è una sola: «E i 330 lavoratori della fabbrica?»