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Martedì, 16 Aprile 2024
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Riqualificazione ex area Falck. Chittò: «Resterà sempre l'impronta di Piano»

Confermato l'insediamento commerciale del gruppo Fawaz: occuperà il 10% dell'area. Sulla qualità dei progetti: «Ci siamo dati ferree linee guida»

Dopo l'addio di Renzo Piano al progetto di riqualificazione dell'ex area Falck (attraverso un'intervista pubblicata sul Corsera), la prima cittadina di Sesto Monica Chittò ha pubblicato una nota in cui cerca di fare ordine su quanto sta accadendo nella città alle porte di Milano. 

L'archistar — come già ribadito sulle colonne del quotidiano di via Solferino — firmerà il piano integrato d'intervento. «È il progetto complessivo di riqualificazione di tutte le le aree ex Falck, coerente con il piano di governo del territorio (PGT) licenziato nel 2009 — precisa Chittò —. È stato appena approvato dal comune in una nuova versione funzionale ad accogliere le modifiche che si sono rese necessarie proprio per accogliere la Città della salute e della ricerca, senza però modificare quantità e attività insediabili. Detta le linee di tutto ciò che verrò dopo, chiunque sia lo sviluppatore»

Per quanto riguarda la qualità di quanto verrà costruito la sindaca ha ribadito che il Municipio si è dotato di diversi strumenti per garantire la qualità dei progetti e delle trasformazioni. Insomma: secondo la Chittò tutto sarebbe sotto controllo.

Conferme riguardo l'insediamento commerciale del gruppo saudita Fawaz: occuperà «solo» il 10% dell'edificabilità dell'area e troverà il suo baricentro nel T5, il grande edificio dell'acciaieria della Falck Concordia «che in questo modo trova la sua nuova funzione e diventa un monumento vivente della storia industriale e operaia del Novecento», continua la prima cittadina.

Non sarà il classico mega-mall, «ma un insediamento commerciale di nuova generazione, che conferisce molto spazio alla cultura, al cibo, al benessere e al parco, cioè al tempo libero», ha precisato la sindaca. Non solo: «Una parte dell'insediamento commerciale saranno normalissimi negozi posti al piede di edifici residenziali, come possono essere, a Milano, corso Buenos Aires, corso Vittorio Emanuele o corso XXII Marzo, e affacciati su strade pedonali».

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