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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sesto San Giovanni Sesto San Giovanni / Via Domenico Fiorani

Profughi collocati a Sesto San Giovanni, senza il sì del comune

31 persone, provenienti dalle coste della Sicilia, sono state sistemate in un immobile privato in via Fiorani. Il sindaco e l'amministrazione non hanno ricevuto nessun tipo di contatto o coinvolgimento da parte della questura di Milano

Sabato 28 settembre Sesto San Giovanni si è svegliata con nuovi 31 "ospiti". Si tratta di alcuni profughi, provenienti dalle coste della Sicilia che la questura di Milano ha deciso di collocare momentaneamente in via Fiorani all'interno di un immobile privato. I primi a rendersene conto di questi "nuovi" e inaspettati residenti sono stati i cittadini che hanno denunciato la cosa (soprattutto per saperne di più) sui social network. Poi è intervenuta l'amministrazione comunale con una nota ufficiale.

"La questura di Milano - ha dichiarato l'amministrazione comunale - ha deciso la collocazione a Sesto di 31 profughi provenienti dalle coste della Sicilia senza alcun accordo preventivo. Dopo un sopralluogo sul posto, il sindaco ha avuto un colloquio telefonico con il prefetto Paolo Tronca nel corso del quale ha espresso preoccupazione per la gestione della delicata situazione che non ha visto coinvolta l’amministrazione comunale. Nel corso del colloquio il sindaco ha chiesto un incontro per avere chiarimenti sulla situazione".

È proprio il sindaco Monica Chittò ad intervenire spiegando meglio l'insolito episodio: "l’emergenza profughi interessa tutto il paese e il comune di Sesto farà la sua parte. Dalla Prefettura abbiamo ricevuto garanzie che la misura disposta, senza il coinvolgimento del Comune, e’ di natura temporanea e interesserà un numero contenuto di persone. Martedì 30 settembre incontreremo il dottor Tronca al quale chiederemo di prevedere che il comune sia interessato prima che si adottino provvedimenti di tale natura, anche perché processi delicati come questo hanno bisogno di essere preventivamente comunicati ai cittadini e accompagnati dall’amministrazione comunale”.

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