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Sesto, è polemica tra sindaco, associazioni e Pd sulle finanze comunali

Dopo la dichiarazione del sindaco sugli affitti irrisori

Ha suscitato reazioni la presa di posizione del neo sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano sui conti del Comune. L'esponente di Forza Italia, da poco insediatosi al Municipio, ha preso spunto dalle bollette non pagate dall'Arci per il Carroponte (anticipate dal Comune di Sesto) per concludere di avere trovato «moltissime ombre da chiarire» sulla situazione economico-finanziaria. 

Uno dei capitoli è una specie di "mini affittopoli", su cui Di Stefano ha snocciolato esempi e cifre, citando Emergency (358 euro all'anno di affitto), Associazione Lucrezia Marinelli (298 euro all'anno) e Ventimila Leghe (237 euro all'anno), lasciando anche intendere che, in alcuni di questi casi, vi sia stato un "trattamento di favore" ad esponenti politici locali che fanno parte di una associazione.

Immediata la replica di Marco Locati, presidente di Ventimila Leghe, che puntualizza che l'associazione usufruisce di una stanza di 12 metri quadrati la cui assegnazione risale a quindici anni fa, ma soprattutto che il canone d'affitto «è di gran lunga superiore ai 237 euro annui. Ci stupisce un errore così grossolano». Non solo: Locati aggiunge che se anche qualcuno ha una appartenenza politica, i soci hanno idee «diversificate» e l'associazione è impegnata da anni nel volontariato a Sesto.

Anche il Partito Democratico ha voluto rispondere a Di Stefano. Anzitutto sottolineando che nel "calderone" è sbagliato mettere anche la società sportiva che gestisce il centro sportivo Dordoni con un contributo da 90 mila euro: «Gestise una struttura comunale dove si pratica senza alcun utile l'atletica leggera», fa notare il Pd. Quanto ai canoni minimi, sono motivati dalla «politica di sostegno della partecipazione e dell'associazionismo, uno dei tessuti connettivi cittadini».

Infine, dal Pd, l'invito a «mantenere e potenziare l'azione di recupero degli affitti e delle spese condominiali dovuti da molti inquilini delle case comunali, che ha condotto anche a decadenze dell'alloggio, senza cominciare a ventilare tagli ai servizi o rincari delle tariffe», notando che il centrodestra aveva votato contro la campagna di contrasto alla morosità.

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